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 Elezioni Europee 2024 8 e 9  giugno

Guida al voto
La pace è meglio

La Pace

L'Europa o è pace o non è. L'Unione Europea è nata per questo e l'Italia è uno dei sei Paesi fondatori. Insieme e accanto all’Italia ci sono sempre stati due altri grandi Paesi, la Francia e la Germania, con cui avevamo fatto, e che tra loro si erano fatti, la guerra. Fare l’Europa ha significato capovolgere la guerra e aprire un complesso, lento e pacifico cantiere di solidarietà e di concreta collaborazione. Con il “metodo” che ha garantito pace ai suoi popoli, oggi l'Europa deve saper agire anche sul piano globale, usando le leve della politica e della diplomazia. Per questo serve più integrazione politica. Le recenti guerre hanno fortemente indebolito l'Unione Europea, incapace di parlare con una voce sola, di promuovere iniziative diplomatiche. L'Unione sembra essersi ritagliato un ruolo di arsenale di armi per le quali sta spendendo gran parte dei miliardi che erano destinati a sostenere la crescita e contrastare la crisi climatica. Serve un urgente cambio di passo. La pace è meglio.

La solidarietà e lotta  alle disuguaglianze

Il principio di solidarietà nell'interesse comune è scritto nell'atto fondativo dell'Unione e la sua applicazione ha consentito ai cittadini europei di vivere tutti insieme un'epoca di benessere economico, di tranquillità, di convivenza, di progresso. Purtroppo l'eccessiva finanziarizzazione del sistema, unita alla globalizzazione, sta spostando risorse verso le classi più agiate impoverendo le classi medie, lasciando alla deriva i più fragili e i non garantiti. Un modello di sviluppo che, negli ultimi vent'anni, ha stravolto la democrazia che l'Europa era stata capace di costruire: un sistema fondato sulla redistribuzione del reddito attraverso un fisco che garantiva sanità e istruzione per tutti. Da quando le multinazionali del digitale non pagano le tasse nei confini europei, c'è stato un indebolimento dei servizi pubblici che sta provocando enormi sacche di vertà perché lo Stato non è più in grado di offrire servizi uguali per tutti i cittadini. Il Parlamento europeo è intervenuto più volte su queste materie e credo che, con l'aiuto di tutti i cittadini consapevoli, si possano fare passi avanti per rendere ancora possibile lo stile di vita europeo.

Immigrazione

La tragedia delle persone che attraversano il Mediterraneo e vi trovano la morte è sotto i nostri occhi, interroga le nostre coscienze, ci chiede di non rimanere in silenzio e immobili. Sono anni che, soprattutto il Parlamento europeo, spinge per superare questa situazione e cambiare le regole di ingresso nell'Unione. Proprio a causa del mancato completamento dell'integrazione politica, si continua a procedere con il voto all'unanimità e un gruppo di paesi che si oppone - sono soprattutto quelli retti da governi sovranisti, e tra questi c'è l'Ungheria di Victor Orbàn, vicino a Giorgia Meloni - ha la meglio. Il risultato è che il carico è lasciato sulle spalle dei Paesi mediterranei di primo approdo, l'Italia è fra questi, e dei sistemi più capaci di inclusione come quello tedesco.E' l'ora di cambiare, di aprire uffici per la richiesta d'asilo nei paesi di provenienza o in quelli confinanti o nei campi profughi. Una via legale di ingresso in Europa che toglierebbe ai trafficanti il diritto di vita e di morte sulle persone in cerca di un futuro migliore.

La cura dell'ambiente

Ci vogliono passi significativi nella decarbonizzazione per la transizione ecologica, che ha anche importanti risvolti sull'economia e sull'occupazione. Il futuro del pianeta, e dei suoi abitanti, è un impegno non rinviabile, ce lo chiedono le giovani generazioni alle quali abbiamo il dovere di consegnare una Terra ancora vivibile, casa comune.E' un'urgenza, l'Europa aveva raccolto l'appello di quanti hanno a cuore il destino del pianeta avviando un piano serrato di transizione energetica, un percorso che sta rallentando perché le risorse ad esso destinate stanno andando alle armi. Le istituzioni europee hanno mostrato di essere convinte, ma gli egoismi nazionali rischiano di vanificare o rallentare questo processo. Anche qui occorre non perdere tempo e, di conseguenza, rimanere coerenti.

Il lavoro

L'Unione, insieme ai singoli Stati, è chiamata ad operare perché l'occupazione sia un diritto effettivo, che consenta a tutti, a partire dai giovani, di guardare con fiducia al futuro, di disporre di risorse economiche adeguate non solo al sostentamento e alla sopravvivenza, ma anche alla dignità. Il lavoro deve essere stabile, non reso precario da contratti lasciati alla piena discrezionalità dei datori di lavoro pubblici e privati. Deve guardare con più determinazione, attuando le relative politiche, all'ingresso dei giovani, garantendo loro la possibilità di essere impegnati, a parità di condizioni, nel loro paese o in altri paesi dell'Unione. E grande attenzione va posta alla sicurezza nei luoghi di lavoro dove ormai le morti non si contano più a causa dei risparmi frutto di egoismi e di utili ottenuti senza scrupoli.Istruzione e culturaVa rafforzata la strategia dell'Unione europea per l'istruzione. Dobbiamo far crescere la collaborazione tra gli Stati membri ed i principali portatori di interessi e valutare ed accrescere i progressi compiuti verso una visione comune. E' necessario sostenere gli sforzi di alfabetizzazione digitale, con programmi e risorse adeguati, per evitare che si allarghino ulteriormente le distanze fra vecchie e nuove generazioni. Va inoltre sostenuto il programma “Erasmus” che finora si è rivelato decisivo nella creazione di una generazione autenticamente europea. Lo dico anche, ferma restando l'ottica europea, da vicepresidente della Società Dante Alighieri, che si occupa e continuerà a farlo, della diffusione della lingua e della cultura italiana.

Contrasto alle mafie e alla corruzione

L’Unione Europea deve contrastare le mafie e attuare la strategia 2021-2026 per la lotta alla criminalità organizzata. Per questo aderisco all'appello di Libera e Avviso Pubblico, chiedendo l'istituzione di una Commissione parlamentare speciale sulla criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio di denaro, che sia dotata di risorse adeguate per lavorare.È anche mio obiettivo partecipare alla creazione di una rete europea di amministratori e amministratrici pubblici che si impegnino nella lotta alle mafie e alla corruzione e la creazione di un Forum della società civile per la promozione della cultura della legalità.

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